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(g.l.) Con la relazione dal titolo “La melodia delle cellule”, il professor Marco Maria Tosolini ha aperto stamane a Gorizia la manifestazione “Intrecci musicali di frontiera” che si svilupperà anche nel pomeriggio e nella giornata di domani. Si tratta di un evento promosso dall’Associazione Corale “Cesare Augusto Seghizzi” in collaborazione con Mask-Aps di Bologna e il Centro Studi Astronomici Antares Trieste Odv, durante il quale – si sottolinea – un pubblico non necessariamente specialistico potrà cogliere l’opportunità di confrontarsi con un originalissimo approccio all’interdisciplinarietà. Sono state programmate, infatti, due coinvolgenti giornate di conferenze, workshop e spettacoli, all’insegna della connessione tra musica, nuove tecnologie, matematica, fisica, astronomia, biologia, psicologia, insegnamento e divulgazione con la direzione artistica di Erica Bisesi e Cristina Cristancig. Gli incontri odierni sono ospitati nella sede della “Seghizzi” stessa, in corso Verdi 85. In programma stamane anche un incontro con l’Ensemble h+χPersei: Erica Bisesi, Nicola Baroni, Steno Ferluga, Stefano Schirinzi, Michele Maris & Giuseppe Murante “Il Fuoco delle Stelle”. Nel pomeriggio, alle 15, appuntamento con Erica Bisesi & Cristina Cristancig sul tema Colmare il divario tra analisi musicale ed esecuzione: uno studio su Six épigraphes antiques di Claude Debussy (con esecuzione live); al termine Interattività Digitale con Nicola Baroni.
Domani, invece, nell’auditorium della Cultura Friulana, in via Roma 23, sempre a Gorizia, alle 14 con Cristina Cristancig Insegnamento dell’espressività nell’esecuzione musicale: quali basi scientifiche? Al termine, alle 14.30, László Stachó in Mindfulness – Metodologia di Studio. Il quale, successivamente, con Cristina Cristancig proporrà Breve Masterclass Pianistica esemplificativa. Quindi, alle 18, con Moreno Andreatta & Laurent Mandeix, Math’n Pop @ Gorizia. Alle 19.30 riprenderà la parola il professor Tosolini per le considerazioni conclusive, a colloquio con tutti i relatori/performer e con la partecipazione di Alessandro Arbo. Ma ecco, di seguito, l’intervento introduttivo dello stesso Marco Maria Tosolini.
«Anche il più esperito fra gli “addetti ai lavori” – afferma l’llustre musicologo – potrebbe venire “travolto” da tanta complessità o, per lo meno, rimanere perplesso sulla natura del focus di un convegno performativo così strutturato. Un focus che, invece, ha in sé un tema di disarmante semplicità: in quante e quali forme può evolvere l’insegnamento della musica oggi. Insegnamento nel senso arcaico di Scholé e di Gymnasium dove l’apprendimento e formazione del sé e Tèchne e Empeirìa convivono magnificamente. Le tecnologie di oggi dove la computer music – termine già obsoleto – il live electronics, la trasfigurazione con possibilità di suono elettronico, campionato e digitale, lo studio dei campi morfici come vettori (gli studi di Sheldrake), la sonocitologia (da oltre vent’anni studiata dal biologo molecolare Carlo Ventura), l’uso – si auspica – attento, mirato e sorvegliatissimo dell’Intelligenza Artificiale possono (ri)portare la musica ad una origo e definizione che ha secoli alle spalle. Da “Tutto è numero” di Pitagora di Samo a “La musica è un esercizio occulto dell’aritmetica, nel quale la mente non si rende conto di calcolare” di Leibniz, appare evidente questa liason formidabile fra l’Arte dei Suoni e l’Arte dei Numeri, con una serie di possibilità applicative inimmaginabili. Curiosa è la coincidenza per la quale il Premio Nobel per la Chimica del 2023 è stato assegnato agli scienziati Moungi G. Bawendi, Louis E. Brus e Alexei I. Ekimov per la scoperta e la sintesi dei punti quantici. Quel “non rendersi conto di calcolare” viene analizzato, studiato, eviscerato da diverse angolazioni nelle sequenze dei sette approcci proposti dove veramente le frontiere del sapere vengono abbattute o, per lo meno, rese più elastiche. Così, nella proposta di Moreno Andreatta e Laurent Mandeix: MATH’N POP @ GORIZIA emergono aspetti performativi che giustamente si pongono il problema dei linguaggi delle nuove generazioni. Potrà essere utilizzato, ad esempio, il sistema informatico Tonnetz di cui verrà mostrata l’utilità nell’analisi musicale. Soprattutto nella composizione di brani originali che saranno interpretati live dai due principali ideatori dello spettacolo: finalmente lo studioso diventa performer».
«L’INTERATTIVITÀ DIGITALE – continua il professor Tosolini – spiega nel sottotitolo assai bene il soggetto da sviluppare: “Nuove musiche, nuove creatività. Applicazioni nei percorsi didattici e nel dialogo fra gruppi sociali emergenti”, ricordando che il violoncellista Nicola Baroni, oltre a “navigare” da sempre nei labirinti della musica colta nutre una giusta e forte passione per lo studio della musica etnica, sottovalutata nelle sue forme di espressione. Erica Bisesi con IL FUOCO DELLE STELLE ci fa letteralmente immergere nelle immagini – tutte reali – realizzate da due telescopi. Le musiche sperimentano, in modo innovativo, la relazione matematica al pianoforte con brani di Prokof’ev e Skrjabin ed elettronica, usando sintetizzatori e quel Theremin inventato dal fisico e violoncellista sovietico Lev Sergeevič Termen nel 1919. Ma Bisesi entra anche nel merito pratico della trasmissione di sapere e tecnica con Colmare il divario tra analisi musicale ed esecuzione: uno studio su Six épigraphes antiques di Claude Debussy. Cristina Cristancig con l’Insegnamento dell’espressività nell’esecuzione musicale: Quali basi scientifiche? affronta l’interessantissima teoria didattica focalizzata sugli accenti – salienti, immanenti, performativi… – con un’attentissima attenzione al gesto non certo e non solo come aspetto spettacolare ma come introiezione di maggior e più attenta sensibilità e controllo dell’esecutore. László Stachó: MINDFULNESS – METODOLOGIA DI STUDIO propone un approccio quanto mai suggestivo, assai vicino a pratiche di meditazione e che, comunque, “svuotano” il soggetto di quelle barriere, grammatiche, preoccupazioni tecniche che di solito costituiscono grave vulnus anche per il musicista esperto. Il metodo propone precisi esercizi e costanti verifiche dell’efficacia dei risultati. Chi scrive proporrà, appoggiandosi alle teorie ampiamente sperimentate di Carlo Ventura, la “presa di coscienza” che il nostro corpo è un insieme straordinariamente complesso di suoni, repertori, gamme, linguaggi acustici verificabili con microscopio elettronico e sensori microfilamentosi capaci di “videoregistrare” le vibrazioni di organi in salute o che si stanno ammalando. Semplicemente, il futuro della “medicina sonora”».
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In copertina, il professor Marco Maria Tosolini protagonista oggi e domani.